Pianificazione territoriale: caratteristiche e strumenti

In questo articolo, affronteremo una tematica molto importante, che collega il mondo dell’edilizia a quello dell’urbanistica. Stiamo parlando della pianificazione territoriale.

Cosa è la pianificazione territoriale

Operaio intento in lavori di manutenzione delle fognatureLa pianificazione territoriale è l’attività con la quale vengono definiti gli assetti complessivi del territorio. Organizza lo sviluppo delle attività umane su di esso e proprio per questo coinvolge diverse aree, tra cui quella geologica, architettonica etc.

Se studiata correttamente, la pianificazione territoriale crea una perfetta e strategica interazione tra il territorio e le attività che l’uomo svolge su di esso.

Affinché ciò possa essere realizzato, lo Stato si serve di strumenti per:

  1. rendere omogeneo il territorio;
  2. migliorare lo sviluppo territoriale, soprattutto in ottica della concorrenza internazionale;
  3. ripartire geograficamente la popolazione e le correlate attività economiche;
  4. valutare l’impatto ambientale che le attività umane hanno sul territorio e promuovere il miglioramento della qualità ambientale;
  5. assicurare che i processi di trasformazione tutelino l’integrità fisica e culturale del territorio.

Come funziona il processo di pianificazione territoriale?

Il processo di pianificazione territoriale è articolato in diversi passaggi. Si parte dall’individuazione dei seguenti obiettivi:

  • sociali;
  • economici;
  • tutela del territorio.

Una volta pianificati gli obiettivi, va redatto un quadro conoscitivo e in seguito si procede a determinare le azioni strategiche per il raggiungimento degli obiettivi dapprima individuati.

Tutto ciò ovviamente deve essere regolamentato da una serie di interventi che andranno programmati e realizzati sul territorio. Infine, vi sarà la fase di monitoraggio degli effetti che tali piani hanno avuto sul territorio. Solo in questo modo, si riuscirà a capire se sono state adottate le giuste strategie.

Pianificazione territoriale e urbanistica a confronto

Spesso la pianificazione territoriale e quella urbanistica vengono confuseIniziamo col precisare che, per una corretta gestione dello spazio, entrambe hanno bisogno di una serie di strumenti di programmazione di natura sia concettuale che tecnica, che vanno a definire piani accurati di progettazione, approvazione e realizzazione. 

L’elemento differenziante tra la pianificazione territoriale e urbanistica è la scala spaziale di intervento.  A differenza della prima, quella urbanistica non prevede la correlazione tra le diverse discipline (relative ai fenomeni del vivere civile, tra cui la geografia, l’economia e le politiche pubbliche), in quanto si concentra principalmente sullo spazio urbano.

Un elemento di correlazione tra la pianificazione territoriale e quella urbanistica è senza alcun dubbio la pianificazione dei trasporti. Una corretta pianificazione del territorio non può non tener conto delle infrastrutture: solo così vengono infatti evitati effetti negativi sul piano del sistema dei trasporti.

Ecco quali sono gli strumenti di pianificazione

Vista frontale di un lotto di pannelli solari per lo sfruttamento dell'energia solareAttraverso la normativa dello Stato, vengono individuati una serie di strumenti di pianificazione tra cui il Piano Regolatore Generale, il Piano Territoriale di coordinamento, il Piano Paesistico e il PAES.

Piano Regolatore Generale

Il piano regolatore generale è lo strumento fondamentale della disciplina urbanistica di un Comune. Definisce tutte le direttive generali di sistemazione della totalità del territorio comunale, regolando le trasformazioni fisiche e funzionali.

Attraverso il piano regolatore generale, vengono individuate: 

  • tutte le reti di comunicazione stradale, ferroviaria, etc;
  • la zonizzazione del territorio del Comune;
  • le aree che saranno destinate a spazi di uso pubblico;
  • le aree che saranno riservate a edifici di uso pubblico;
  • i vincoli che dovranno essere osservati per le zone a carattere storico, paesaggistico e ambientale;
  • tutte le relative normative da rispettare.

Piano Territoriale di Coordinamento

Attraverso tale piano, vengono coordinate tutte le attività (pubbliche e private) economiche, sociali e di sviluppo territoriale.

Il Piano Territoriale di Coordinamento è volto a individuare:

  • le zone e le attrezzature sociali, tra cui scuole, ospedali e parchi urbani;
  • la rete di trasporti per agevolare le attività umane e rispettare al tempo stesso l’ambiente;
  • le aree lavorative e produttive per ottimizzare gli insediamenti di varia natura, che siano agricoli, commerciali, turistici e industriali;
  • gli insediamenti urbani e rurali per distribuire equamente le residenze.

Piano Paesistico

L’obiettivo di tale strumento è quello di tutelare e preservare la bellezza di tutte le zone paesaggistiche. Attraverso la redazione di tale piano, vengono infatti:

  • stabilite tutte le zone di rispetto dal perimetro delle località soggette a vincolo paesaggistico;
  • determinati i rapporti tra le aree libere e quelle fabbricabili, sempre nelle località soggette a vincolo paesaggistico;
  • stabilite le norme per le costruzioni edilizie, in ottica della tutela ambientale;
  • previste l’adozione di tutte le normative per salvaguardare l’assetto panoramico esistente, e se possibile, migliorarlo (tutelando anche la flora esistente e la relativa distribuzione).

Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile

In seguito all’adozione nel 2008 del Pacchetto Europeo su Clima ed Energia, la Commissione Europea ha lanciato il Patto dei Sindaci affinché fossero attuate politiche precise nel campo dell’Energia sostenibile.

Basta pensare che l’80% dei consumi energetici e delle emissioni di C02 viene procurato dalle attività urbane. L’obiettivo di tale piano è quello di ridurre le emissioni del proprio territorio di almeno il 20% entro il 2020. 

Per raggiungere tale obiettivi, tutti i firmatari del piano hanno dovuto preparare un inventario di base delle emissioni e un piano d’azione per l’Energia sostenibile.