Quasi sicuramente avrai già sentito parlare di lui…Ne siamo certi! Una tra le figure più importanti e apprezzate nel mondo dell’architettura contemporanea. Stiamo parlando di Daniel Libeskind, noto architetto polacco.
Stimato da tutti per il Museo Ebraico di Berlino e il progetto World Trade Center, su cui ci soffermeremo nel prossimo articolo, è tra le personalità più creative e influenti degli ultimi anni.
Oggi ripercorreremo insieme la sua storia, i suoi studi per concentrarci in un secondo momento sulle sue opere più importanti e sull’influenza che ha nel mondo dell’architettura.
Chi è Daniel Libeskind: biografia, studi e riconoscimenti
Daniel Libeskind nasce a Lód’z il 12 maggio del 1946. Di famiglia ebraica, trascorre la sua infanzia in Polonia insieme ai suoi genitori Dora e Nachman, per poi trasferirsi in Israele.
Durante questi anni, inizia a coltivare una delle sue più grandi passioni: la musica. Da adolescente, emigra con i suoi familiari negli Stati Uniti, precisamente nel Bronx. Ottiene la borsa di studio “American – Israel Cultural Foundation”, riscontrando numerosi apprezzamenti nella sua carriera da musicista.
Abbandonerà la musica per inseguire il suo più grande amore: l’architettura! Nel 1970 si laurea presso la “Cooper Union for the Advancement of Science and Art” e dopo due anni, nel 1972, ottiene una seconda laurea in “Storia e teoria dell’architettura” la presso la Essex University in Inghilterra.
Si afferma sin da subito come una delle personalità più influenti e artistiche nel panorama internazionale dell’architettura, stimato per la sua capacità di evocare la memoria culturale negli edifici. Sarà lui stesso a dichiarare infatti:
«So che qualcosa deve essere costruito in qualche materiale. Ma penso che non sia la sostanza dell’architettura. L’architettura è fatta di qualcos’altro. La sua sostanza è misteriosa […]. È vero, misteriosa. Quando veramente ci sei dentro e provi a farla, a pensare che cosa puoi costruirci con lei, come la farai, che cosa ci andrà dentro. E allora penso a come riconciliare la strumentalità tecnologica con un desiderio non ragionevole. Questo è l’esito che deve confrontare il fare architettura”.
La visione innovativa di un artista geniale
Una notevole influenza nel suo percorso artistico la ha avuta l’esperienza nel campo dell’insegnamento sia a Londra, che negli stati Uniti e in Giappone, con particolare riferimento agli anni passati dal 1978 al 1985 presso la “Cranbrook academy of art a Bloomfield Hills” in Michigan.
Un’altra esperienza da evidenziare è quella a Milano, dove Daniel Libeskind fonda e dirige il laboratorio didattico sperimentale “Architecture intermundium”.
Il suo andare contro corrente, con un approccio critico verso il linguaggio architettonico contemporaneo, lo renderà uno degli intellettuali più apprezzati negli anni Settanta.
Prima di costruire una qualsiasi opera, che sia un museo o un’installazione, alla base vi è uno studio di tutti gli elementi formali, simbolici e culturali che vi sono dietro. Un’analisi approfondita del rapporto tra l’architettura e la storia di un luogo, rievocando l’anima, l’essenza che lo caratterizza e lo differenzia.
Lo Studio Libeskind
Daniel Libeskind, insieme alla sua compagna Nina, fonda nel 1989 a Berlino il suo studio, in seguito alla vittoria del concorso per la costruzione del Museo Ebraico.
Dopo una decina di anni, decide di spostare la sede a New York City, dopo essere stato selezionato come master planner per la riqualificazione del World Trade Center.
Lo studio Libeskind è attualmente tra quelli più stimati e autorevoli nel mondo dell’architettura. Impegnato da sempre nella progettazione e realizzazione di progetti commerciali, culturali e urbani in tutto il mondo.
La sinergia di più menti creative, di personalità in grado di realizzare opere esclusive e indimenticabili. L’amore per l’architettura, una passione che non conosce limiti!
“Ci avviciniamo ai nostri progetti con l’atteggiamento per creare grandi luoghi, tu devi credere nel futuro, ma anche ricordare il passato”. Ed è proprio questa la loro mission: rievocare l’anima di un luogo trasportandola nel futuro!
Al centro di tutto l’innovazione, che è alla base di ogni progetto. Un approccio totalmente rivolto verso l’ecosostenibilità, verso il rispetto delle comunità e delle città nelle quali realizzano opere.
“Crediamo che il design audace debba essere realizzato con una tecnologia sostenibile e crediamo fermamente che l’arte dell’architettura risieda nel creare il massimo impatto nei limiti di budget e funzionalità. Sappiamo per esperienza che la grande architettura deriva dal lavorare con grandi clienti; tuttavia, l’architettura è un’arte pubblica e ci riteniamo responsabili non solo verso il cliente, ma verso le comunità e le città in cui costruiamo”.
Le opere più importanti di Daniel Libeskind
In questa seconda parte dell’articolo, ci concentreremo sulle opere più importanti di Daniel Libeskind, per poi soffermarci nel prossimo articolo sul “One World Trade Center”.
Il museo Ebraico di Berlino
Il Museo ebraico di Berlino è considerato una vera e propria eccellenza mondiale. L’anima, il simbolo di un’identità culturale e storica del popolo. La sua essenza è nella riconciliazione fisica e spirituale di Berlino con l’Olocausto.
Dal giorno della sua apertura, avvenuta il 9 settembre 2001, ha accolto nel corso degli anni oltre quattro milioni di spettatori.
Ma come nasce tale meraviglia? Libeskind lavorò duramente al progetto prima di presentarlo al Senato nel 1988. La sua idea era quella di racchiudere in un’unica struttura la storia degli ebrei tedeschi e l’assenza in seguito ai tristi avvenimenti. Il passato che si proietta nel futuro, con un messaggio di speranza verso un nuovo iter storico, non fatto più soppressioni, violenza e razzismo ma di pace ed uguaglianza.
Centre de congrès à Mons
Il Centro Congressi, situato nella città di Mons, venne costruito in occasione delle attività culturali e diplomatiche del 2015. L’obiettivo era quello di trasformare questa piccola realtà in Capitale Europea della Cultura.
Come viene concepito il Centro Congressi? Diventa un vero e proprio punto di riferimento architettonico, il simbolo di rilancio economico, culturale dell’intera città. Una connessione tra passato e futuro destinata all’eternità.
Il panorama che offre il Centro Congressi è mozzafiato: dalla piattaforma superiore è possibile osservare la Torre Beffroi del 17esimo secolo, sito patrimonio dell’Unesco.
The Wings – Expo Milano
Per l’Expo di Milano nel 2016, Daniel Libeskind realizza quattro sculture luccicanti. Dalla forma di albero e dall’altezza di dieci metri, hanno ancorato i quattro angoli della piazza centrale di Milano.
Come viene concepita la struttura? Come se fosse una spirale che si sviluppa al di fuori del terreno con due rami che si estendono per dieci metri sulla piazza. Realizzati con le moderne tecnologie (notiamo i dispositivi LED), hanno animato gli spettatori offrendo loro un flusso continuo di immagini legati ai tempi principali dell’evento: la tecnologia, la sostenibilità e l’energia.
The Wohl Centre
Il Wohl Centre è il noto edificio intitolato “Voices and its Echoes”, utilizzato come centro congressi dell’Università Bar- Ilan in Israele. Nasce per lanciare un preciso e chiaro messaggio: il rispetto per il secolare e il sacro, come connubio e sinergia tra la conoscenza dinamica e il ruolo unificante della fede.
Viene costruito come se fosse un vero e proprio libro aperto, con le due pareti orizzontali che costituiscono il dorso del libro. L’illuminazione dell’auditorium conferisce un effetto scenico disarmante: un labirinto di lettere ebraiche per denotare un’antica costellazione di gerarchie.
One World Trade Center
Per l’importanza di tale progetto, per la sua valenza architettonica, culturale e simbolica, è necessario approfondirlo nel prossimo articolo, cercando di rievocare l’essenza, l’anima di una visione senza eguali e precedenti!