Continua il nostro viaggio artistico alla scoperta dei personaggi illustri che hanno segnato la storia dell’architettura nazionale e internazionale. Proprio per questo, oggi concentreremo la nostra attenzione sul noto artista e urbanista francese, Dominique Perrault. Seguici in questo percorso. 

 

Dominique Perrault: biografia, studi e riconoscimenti

 

Dominique Perrault

Dominique Perrault – Fonte Immagine: Wikipedia

Quella che vivremo oggi è la storia di un progettista che ha completamente rivoluzionato la scena architettonica di appartenenza. Considerata tra le figure più influenti, trova la luce dei riflettori a 36 anni quando vince il concorso per la Bibliothèque Nationale de France di Parigi (terminata nel 1995). Grazie a tale opera vincerà un anno dopo il Mies van der Rohe Pavillon Award nel 1996.

Ma andiamo qualche anno indietro. Era il 9 aprile 1953 quando Dominique Perrault nasceva nella città di Clermont-Ferrand, in Francia

Laureatosi alla Scuola Nazionale Superiore delle Belle Arti di Parigi nel 1978, inizia tre anni dopo la sua attività lavorativa collaborando in un primo momento con l’Atelier Parisien d’urbanisme. Nello stesso anno, fonda il suo primo studio a Parigi, al quale poi andranno ad aggiungersi quelli aperti nelle città di Berlino e Lussemburgo. 


Tantissimi i riconoscimenti importanti che ha raggiunto grazie alla sua unicità professionale e artistica: 

  1. 1983 –  Architecture et Maître d’Ouvrage
  2. 1993 – il Grand Prix National d’Architecture 
  3. 1997 – Mies van der Rohe. 
  4. 2015 – Praemium Imperiale dalla Japan Art Association.

 

La filosofia di Dominique Perrault attraverso le sue opere 

 

Campus Ewha

Campus Ewha – Fonte Immagine: area-arch.it

Per spiegare la filosofia, la vision unica ed esclusiva di questo fantastica artista, possiamo farlo soltanto attraverso le sue opere, perché in ognuna di esse c’è una sfumatura della sua identità. Dall’apparenza semplice per la chiarezza e linearità, dietro ogni opera c’è una grande architettura e morfologia complessa.

Partiamo dal Campus Ewha realizzato a Seoul, in Corea del Sud. Basti pensare che per realizzare tale opera, Perrault ha tagliato letteralmente in due una collina artificiale, introducendo una strada pedonale che conducesse alla struttura. Perché? Per fondere l’ambiente e l’opera, il contesto e la struttura, la natura e l’architettura, legate da un filo indissolubile. Il tutto in ottica green, verso un alto rispetto di tutti gli elementi che ci circondano. 

Passiamo alla seconda opera presa in esame. Le DC Tower di Vienna. A Perrault era stato dato un compito fondamentale: aggiungere l’ultimo definitivo tassello al fantastico puzzle artistico iniziato da Hans Hollein. Tutto parte dall’analisi, dallo studio, dalla storia degli elementi che andranno a circondare la torre, nera e scintillante di oltre 60 piani, le cui movenze ricordano il corso del Danubio. 

In questo viaggio alla scoperta della sua identità artistica, come non citare la riqualificazione dell’ippodromo di LongChamp? Perrault è stato in grado di creare una struttura che ospitasse gli oltre 60mila spettatori del Prix de l’Arc de Triomphe, grazie ad un’architettura che si fonda su un unico principio: la flessibilità. I pavimenti trasmettono movimento, la tribuna con una forma asimmetrica è l’emblema del dinamismo grazie all’uso spettacolare di volumi leggeri. 

 

Le tre caratteristiche dell’architettura di Perrault

 

In tutte e tre le opere citate, tre le caratteristiche sempre presenti: 

  1. trasparenza; 
  2. luminosità; 
  3. smaterializzazione dell’architettura che si fonde con l’ambiente. 

Per l’architetto, è fondamentale che l’architettura, in riferimento al terzo punto, sia concepita come parte integrante del paesaggio. L’uomo deve relazionarsi all’intervento architettonico come prosieguo dell’ambiente nel quale si trova e farlo l’architettura deve smaterializzarsi.

 

Velodromo e Piscina Olimpica di Berlino

Velodromo e Piscina Olimpica di Berlino – Fonte Immagine: perraultarchitecture.com

Se con la biblioteca nazionale di Parigi troverà la sua piena affermazione sulla scena architettonica, motivo per il quale andremo ad approfondire tale opera nel prossimo articolo, non possiamo che citare due dei suoi primi incarichi: un edificio industriale e la scuola di ingegneria a Parigi. Entrambi basati sulla perfetta fusione della modernizzazione tecnica e culturale, sulla perfetta armonia tra ambiente e opera, tra monumento e tecnologia. 

Tra le opere molto apprezzate abbiamo: 

  1. Il velodromo e la piscina di Berlino, in occasione delle Olimpiadi del 2000; 
  2. la mediateca Lucie-Aubrac a Venissieux, con il quale ottiene il premio Europa 2002;
  3. l’ampliamento della Corte di Giustizia Europea del 2008; 
  4.  il Diagonal 123 Office Building a Barcellona del 2009.

Un’arte davvero rara quella di Perrault: saper smaterializzare la sua architettura per inserirla nella natura, utilizzando al tempo stesso volumi complessi e tutte le innovazioni tecnologiche. Una fusione perfetta tra quello che era ieri e sarà domani, con uno sguardo all’ambiente e al rispetto dello stesso. Modernità che si fonde con tecnologia e contesto per opere che si incastrano alla perfezione in un puzzle disegnato dall’artista.