Continua il nostro viaggio alla scoperta delle opere più belle che hanno completamente rivoluzionato la scena architettonica contemporanea.

Oggi esploreremo insieme il San Francisco Museum Of Modern Art, uno dei più grandi e maestosi musei di arte moderna degli Stati Uniti. Un universo culturale, dove la pittura, la scultura, la fotografia, l’architettura e ogni forma d’arte danzano insieme al suono della stessa melodia.

Con oltre sette piani, con all’interno molteplici collezioni e gallerie, visitare il SFMoma è una delle esperienze più emozionanti, intense e meravigliose che si possa vivere, soprattutto se si è amanti della storia, dell’arte e dell’architettura.

 

SF Museum Of Modern Art: come nasce e qual è la sua storia

Oculo SF Museum Of Modern Art

SF Museum Of Modern Art – Fonte Immagine: Wikipedia

Era il 1988  quando il noto architetto Mario Botta iniziò il suo progetto per il San Francisco Museum of Modern Art. L’obiettivo era uno e soltanto uno: dalla storia, dall’arte e dalla tradizione trovare la chiave di volta per creare un edificio iconico, destinato all’eternità.

L’edificio venne aperto sette anni dopo, precisamente nel quartiere di South of Market (SoMa), situato ai livelli più alti rispetto al Memoriale di Guerra e al Centro di arti dello Spettacolo. Il progetto dietro tale costruzione era molto, molto importante: come abbiamo anticipato, la volontà era quella di donare a tale museo un’identità visiva, storica e culturale, all’interno di un contesto poco semplice, caratterizzato da edifici poco strutturati ed eleganti.

Il museo doveva diventare un punto di riferimento, per avere una vera forza iconica” dichiarò Mario Botta.

Grazie ai suoi oltre 20.000 metri quadrati, nasce dall’idea appunto di essere l’edificio più grande del West americano, secondo soltanto al Moma di New York.

 

SF Museum Of Modern Art: struttura, architettura e opere

Interni di vetro SF Museum Of Modern Art

SF Museum Of Modern Art – Fonte Immagine: https://www.sfmoma.org/

Un museo di cinque piani, dalle forme semplice, dalle linee geometriche essenziali, composto da quattro zone:

  1. una dedicata all’architettura e al design;
  2. una alle arti mediatiche;
  3. una alla scultura e alla pittura;
  4. una alla fotografia.

Ogni piano è composto da scatole, disposte a pila una sopra l’altra, realizzate con vari trattamenti di mattoni rossi. I volumi salgono verso l’alto, ricordando a tutti gli effetti l’aspetto di una bellissima torta nuziale. Come non notare, nella parte centrale, la torre che si eleva a suon di linee zebrate, con un piacevole alternarsi di nero bianco.

Un vero e proprio occhio sulla città, che dall’interno va verso l’esterno e viceversa, come unione simbolica tra l’edificio e l’ambiente circostante. 

Il lucernario interno è il simbolo caratteristico di tale opera, illumina e ombreggia sapientemente ogni area. Biblioteca, auditorium e caffè si uniscono intorno all’atrio come se passeggiassimo in una piazza europea: una camminata all’insegna dell’arte, della storia, di chi eravamo e di chi saremo.

Ciò che cattura lo sguardo, ciò che attrae la mente, ciò che conquista i sensi è l’uso sapiente dei materiali utilizzati: pietra, legno, mattoni che danzano insieme per creare un ambiente sì dalle forme massicce ma eleganti e artistiche. 

All’interno del museo, troviamo opere importanti, che hanno caratterizzato, rivoluzionato e segnato la scena architettonica, artistica e culturale: basti pensare che al secondo piano è possibile ammirare, vivere ed innamorarsi delle creazioni di artisti del calibro di Picasso, Dalì, Matisse.

 

L’ampliamento del San Francisco Museum of Modern Art

SF Museum Of Modern Art

SF Museum Of Modern Art – Fonte Immagine: https://www.sfmoma.org/

Inaugurato il 14 maggio del 2016, il Museo delle Arti Moderne è stato oggetto di analisi, studio e ampliamento grazie all’intervento dello studio internazionale di architettura Snøhetta, che ingloba in parte la realizzazione a opera di Mario Botta. E’ possibile notare, evidenziare, sottolineare le sfumature, le scelte, le indicazioni architettoniche differenti dell’architetto svizzero e dello studio norvegese, sia nella scelta delle forme geometriche, sia nelle componenti cromatiche che nell’ideologia alla base del progetto.

Alla base dell’ampliamento, l’aspetto dinamico della facciata principale, che segue le onde della nebbia e delle acque, segue i movimenti dello sguardo e cattura ogni senso. Interagisce con l’ambiente, con una bellissima terrazza con vista sulla città, con un giardino verticale che ospita al suo interno oltre 16mila piante, all’insegna dell’eco-sostenibilità (basti pensare che la rete idrica è basata su un sistema di acqua riciclata).

Da un lato quindi la forma geometrica e statica di Botta, dall’altro il dinamismo e la fluidità dello studio norvegese, che insieme danno vita a un edificio destinato a cambiare la storia architettonica, destinato a conquistare l’animo dei visitatori, destinato a durare per l’eternità nella mente, nel cuore e nell’anima degli amanti di ogni forma d’arte.