Uno dei temi caldi degli ultimi giorni nel mondo dell’edilizia riguarda il Documento programmatico di bilancio (Dpb) per il 2020, appena presentato dal ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri. La chiave di lettura è super green: l’ambiente torna al centro di politiche pubbliche e la manovra finanziaria riserva sorprese proprio in campo ecobonus.

Andiamo, dunque, a vedere nel dettaglio cosa si intende per Green New Deal e quali saranno i vantaggi previsti per gli attori del settore, siano essi consumatori o imprenditori.

Cosa significa Green New Deal?

Foto di uno striscione esposto durante le ultime proteste ambientaliste che riporta la scritta: siete in grado di supportare il green new deal per proteggere il nostro futuro?Il termine “Green New Deal” è stato coniato dalla liberale americana Alexandria Ocasio-Cortez per indicare un programma politico volto a contrastare i profondi cambiamenti climatici e le diseguaglianze economicheNel nostro Paese, in particolare, con Green New Deal si richiamano le misure inserite nel “decreto clima” e nella Legge di Bilancio 2020.

Nel Conti bis, infatti, il Green New Deal rivestirà un ruolo cardine per condurre le attività imprenditoriali private, nonché gli investimenti pubblici, verso la transizione ecologica, favorendo un’economia circolare e l’azzeramento delle emissioni entro il 2050.

Tali motivazioni, come spiega il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, hanno portato all’introduzione di green bond, ovvero “titoli di debito italiani esplicitamente destinati a sostenere gli investimenti nella sostenibilità ambientale”. Si tratta di “aste verdi”, valide per adempiere agli obblighi dello EU Emissions Trading Scheme (EU Ets).

Legge di Bilancio: a che punto siamo

La Legge di Bilancio 2020 è stata approvata lo scorso 15 ottobre. Si tratta di un momento molto importante per il Paese, poiché da essa dipenderà la successiva manovra finanziaria e le riforme che il governo intende portare avanti. Il decreto legge introduce, infatti, disposizioni urgenti in materia fiscale, il disegno di previsione dello stato per l’anno finanziario 2020 e il bilancio pluriennale 2020-2022.

Gli interventi più importanti riguarderanno la crescita economica, che poggia le basi su investimenti pubblici per l’innovazione e la conversione all’economia verde, oltre all’azzeramento delle clausole di salvaguardia sull’Iva 2020 e la riduzione nel 2021-2022.

Entro il 31 dicembre 2019 il testo della Legge di Bilancio 2020 deve essere approvato dal Parlamento. Se ciò accadrà la manovra verrà diventerà definitiva e sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

Gli interventi che riguarderanno il settore edile

Foto dell'attuale premier Giuseppe Conte durante un discorso per il green new dealDopo aver spiegato a grandi linee i passi che il governo compirà nei prossimi mesi, andiamo a vedere quali trasformazioni potranno avere diretti riflessi sull’edilizia nazionale.

1. Proroga al 2020 per l’Ecobonus

Tra le introduzioni quasi certe del Documento programmatico di bilancio troviamo la “proroga al 31 dicembre 2020 della detrazione per gli interventi di ristrutturazione edilizia al 50% (da suddividere in 10 quote annuali)” e la proroga al 31 dicembre 2020 della detrazione al 50% o 65% per gli interventi di efficienza energetica.

Altri interventi previsti sono la proroga al 2020 della detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe energetica elevata, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

2. Miglioramento dell’efficienza energetica nel pubblico

Con la manovra sono previsti 500 milioni di risorse a favore delle amministrazioni comunali per progetti di miglioramento dell’efficienza energetica sul patrimonio edilizio pubblico, progetti di sviluppo territoriale sostenibile e messa in sicurezza di infrastrutture ed edifici pubblici.

Nell’arco dei prossimi 15 anni, invece, saranno attivati progetti per la riconversione urbana ed energetica sulla base di energie rinnovabili. Per tale punto vengono disposti due nuovi fondi per oltre 55 miliardi di euro. Ci saranno incentivi anche per la diffusione di impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici etc.

3. Bonus facciate

Nell’analisi di programmazione degli interventi viene riportato il “Bonus facciate” che prevederà una detrazione del 90% e sarà operativo dal 1 gennaio 2020, con validità di un anno. Lo strumento è una detrazione per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici e sarà finalizzato a rendere più belle le città italiane.

I dettagli da scoprire a tal proposito riguardano in quanti anni sarà recuperabile il bonus, per quali lavori potrà essere utilizzato ed il massimale di spesa agevolata.

4. Bonus sulla strumentazione tecnologica delle imprese

Altro punto interessante di questa manovra concerne le agevolazioni per gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi e immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica delle imprese.

Vista dal basso dei rami di alcuni alberiSi prevede, a tal proposito, una riformulazione del beneficio fiscale soprattutto per la categoria relativa ai beni immateriali come i software, con un effetto complessivo di circa 0,4 miliardi nel 2020 e 0,8 miliardi nel 2021.

5.Questione Iva e Flat Tax

Una delle problematiche che questo provvedimento intende scongiurare è proprio l’aumento dell’Iva, previsto per il 01 gennaio 2020. Ebbene, l’Iva non dovrebbe subire quegli ulteriori rincari previsti dalla salvaguardia sul deficit.

La Flat Tax, inoltre, coinvolgerà le piccole partite Iva che non superano i 65.000 euro, dove sarà confermata una tassazione al 15% e un 20% per redditi compresi tra i 65.000 e i 100.000 euro.

6. Pagamenti e fatturazione elettronica

Tra le innovazioni, il governo mira ad incentivare i pagamenti elettronici con dei bonus per chi paga attraverso bonifici, carta e bancomat.

Questo provvedimento varrà per le spese portate in detrazione sulla dichiarazione dei redditi. In particolare, le spese di ristrutturazione potrebbero essere annoverate tra quelle detraibili. Gli interventi sul cashback dovrebbero ridurre pertanto l’evasione fiscale.

Per potenziare questa azione di lotta agli evasori, l’obbligo di fatturazione elettronica potrebbe essere esteso anche ai professionisti nel regime dei minimi e quelli a regime forfettario.