Ristrutturare una villa anni ‘70 può essere una piacevole sfida, un modo davvero sorprendente di entrare a contatto con uno dei decenni storici più ricchi di creatività.
La voglia di sperimentazione, caratteristica primaria degli anni ‘70, si è espressa in maniera particolare nella progettazione di arredi e luci che manifestavano la voglia di divertire e di stupire. Influenzati dalla Pop Art di Andy Warhol e dall’atmosfera del movimento hippie, le abitazioni degli anni ’70 abbracciavano la nuova tecnologia e le case diventavano hi-tech.

Gli anni ’70 sono stati anni particolari, sono stati gli anni in cui I Beatles si sono sciolti, Elvis è morto, l’uomo ha esplorato la luna. Sono nati i computer moderni e i primi videogiochi; La febbre del sabato sera e l’intramontabile balletto di John Travolta hanno scatenato la mania delle discoteche.

Gli anni ’60 e ’70 sono stati gli anni del boom edilizio ed economico ed in questo periodo vi è stato anche un grande incremento della speculazione edilizia: spesso le abitazioni venivano realizzate con materiali economici, di frequente veniva utilizzato il cemento amianto eternit per tetti, canne fumarie, coibentazioni, coperture e così via. La normativa per la progettazione di edifici si è rafforzata solo negli anni ‘80. Di conseguenza, molte delle case degli anni precedenti hanno anche delle strutture portanti meno impegnative delle attuali.

Caratteristiche delle ville anni ‘70Ristrutturare una villa anni ‘70: caratteristiche

Generalmente le ville realizzate negli anni ’70 sono sviluppate su due piani, caratterizzati da soffitti molto alti, impreziositi spesso da lampadari imponenti.
Il primo livello della villa è il piano terra, articolato interamente intorno alla zona living, che comprende anche la cucina, spesso separata dalla zona living da una parete. Dalla cucina si accede al patio, che porta alla parte interiore della villa.
Il secondo livello è il piano superiore, luogo destinato alla zona notte, con le camere da letto e il bagno.
Molta importanza è data alla scala che collega i due piani, di forte impatto estetico, spesso realizzata con ringhiere in acciaio cromato o, meno frequentemente, in legno.
Le ville anni ‘70 spesso dispongono sia di un sottotetto, sia di un seminterrato, adibito a zona lavanderia o da usare come garage.
Il grande spazio aperto all’esterno è ciò che rende unica la villa anni ‘70. Il giardino è curato nei minimi dettagli, fiori e piante spiccano in un tripudio di colori. Non è raro che ci sia un dondolo, un barbecue e un tavolo con sedie e poltroncine.
Laddove gli spazi lo permettono, alcune ville anni ‘70 racchiudono piscine realizzate con materiali in legno o in pietra.

Ma quali sono gli elementi che caratterizzano le ville anni ’70?
Le ville degli anni ’70 presentano delle caratteristiche architettoniche nella distribuzione degli spazi interni che le rendono uniche.
Il primo impatto che si ha con una villa degli anni ’70 è il grande e dispersivo ingresso che non è solo uno spazio di passaggio, ma una zona funzionale che ospita elementi d’arredamento tipici degli anni ’70, come il tradizionale telefono a fili, l’appendiabiti e una consolle di ingresso.

Un’altra caratteristica delle abitazioni anni ’70 è il lungo corridoio , spesso fulcro dell’abitazione ed elemento di separazione tra la zona notte e la zona giorno.
Nelle ville anni ’70 è facile che bagni e cucine siano rivestite con le piastrelle, ed è anche comune che queste venivano posate dal pavimento fino al soffitto, spesso con colori scuri che rendono lo spazio buio e poco accogliente.

Per quanto riguarda i rivestimenti delle altre zone della casa, gli anni ’70 rappresentano il periodo di maggior diffusione della carta da parati : ad oggi quelle fantasie, geometrie e colori forti tipici di quel decennio, sono difficilmente abbinabili al mobilio contemporaneo e tendono a invecchiare l’abitazione. Inoltre era consuetudine tinteggiare di colori diversi le varie stanze, spesso di colori come marrone, viola, arancione e giallo e a volte interamente da pavimento a soffitto, anche questo oggi abbastanza superato. Altri elementi di design anni ’70 sono la moquette a pelo lungo , i mobili laccati, sgargianti paralumi e mobili in plastica.
Infine, un altro elemento che accomuna le abitazioni degli anni ’70 sono gli impianti a bassa qualità: generalmente non a norma e con materiali che non vengono più utilizzati per il pessimo rendimento termico: bassa qualità degli infissi con una notevole dispersione termica degli edifici.

Idee per ristrutturare una villa anni ’70idee per ristrutturare una villa anni ‘70

Ristrutturare una villa anni ’70 può necessitare di interventi importanti che riguardano gli impianti, la disposizione degli spazi, il rifacimento del tetto e l’estetica.
La soluzione migliore per ristrutturare una villa anni ’70 dipenderà dallo stato di fatto, dalle tue necessità, da ciò che vuoi mantenere e dal risultato che vuoi ottenere; puoi anche decidere di trasformare la villa anni ’70 in due appartamenti separati.

Potrai anche procedere con la riorganizzazione degli spazi, rinnovando il look dei tuoi ambienti ma mantenendo lo stile originale e la sua identità. Come fare? Basterà ad esempio uniformare la pavimentazione o il colore delle pareti. Il fine ultimo deve essere quello di “ringiovanire” gli ambienti, per fare ciò puoi scegliere finiture contemporanee, che ricadono anche sulla scelta di tonalità delicate.
Anche la zona esterna può essere soggetta a svecchiamento, puoi intervenire sul giardino e, in particolare, sulle recinzioni che, essendo il biglietto da visita dell’intera villa, possono favorire un cambio immagine dal forte impatto estetico.

Una delle cose da valutare è senza dubbio lo stato del tetto e degli impianti .
La mancanza di isolamento termico e di infissi efficienti è infatti la principale pecca delle ville anni ‘70. All’epoca si optava per infissi con vetro singolo mentre oggi si ristruttura in funzione del risparmio energetico, anche grazie alle agevolazioni fiscali che esistono, e con lo scopo di ridurre al minimo le dispersioni di calore, per cui si scelgono doppi vetri. È molto probabile che gli impianti delle ville costruite negli anni ’70 ad oggi siano obsoleti, dovrai modificarli per rispondere ad esigenze di sicurezza (pensa alla necessità di installare un impianto di allarme o un rilevatore di fumo), ma anche per rispondere alle nuove esigenze tecnologiche, derivanti dall’uso del computer e delle TV di ultima generazione.

Come abbiamo visto, la prima caratteristica che si nota in una villa degli anni ’70 è l’ampio ingresso , che non era una zona di passaggio ma una vera e propria stanza con arredi e funzioni specifiche. Ad oggi si tratta di spazi sprecati che non riescono ad accogliere una vera funzione, per cui una soluzione comune di ristrutturazione è demolire e realizzare una nuova entrata ottenendo un luminoso open space.
Dall’ingresso ci spostiamo alla zona giorno: la tradizionale suddivisione degli spazi tesa a creare ambienti più piccoli può non soddisfare le tue esigenze e del tuo stile di vita certamente diverso dallo stile di vita degli anni ’70.
In questo caso la soluzione potrebbe essere demolire le vecchie partizioni e ricavare uno spazio più ampio. Sarà opportuno trovare un nuovo punto focale, che potrebbe essere un camino a pellet , installato in sostituzione del precedente impianto di riscaldamento che come abbiamo visto, è molto probabile che sia obsoleto e per cui dovresti necessariamente cambiarlo.

Per quanto riguarda i pavimenti, puoi scegliere se mantenere quello già esistente, anche in base al tuo budget, o cambiarlo con un pavimento in resina, a seconda del tuo gusto personale.

Entrando in cucina , è possibile che tu debba rimuovere le vecchie piastrelle che contribuiscono a dare una immagine di insieme pesante, da sostituire con tonalità chiare. Puoi anche decidere di cambiare destinazione d’uso dei vari spazi, quindi una vecchia cucina tradizionale, lunga e ad L può diventare il tuo nuovo bagno, che solitamente nelle ville anni ’70 si trova in piccoli spazi, o ancora una zona studio.

Come già accennato, i bagni anni ’70 presentano una decorazione un po’ pesante: le piastrelle presentano una fantasia molto vistosa e spesso sono posate fino al soffitto dando un risultato finale piuttosto opprimente. Se la soluzione estetica del bagno ti piace, puoi decidere di cambiare solamente i sanitari: il tradizionale lavabo a colonna può essere sostituito da uno dalle linee più minimal e contemporanee.
Anche il sottotetto può risultare una grande risorsa per la ristrutturazione della villa anni ’70, ed anche in questo caso puoi usufruire delle agevolazioni fiscali secondo la Legge Bilancio 2018.

In base alle tue necessità e con i giusti interventi il tuo sottotetto può diventare una camera per gli ospiti, un ufficio, uno spazio relax o una sala hobby o ancora, una stanza per i giochi dei bambini.