Uno dei più grandi lussi, al giorno d’oggi, è quello di avere un tetto sulla propria testa. A differenza di ciò che accadeva in passato, quando la casa di proprietà rappresentava una sorta di certezza, di questi tempi moltissime persone decidono di vivere per sempre in affitto, non potendosi permettere un investimento di tale portata.

Di contro, però, c’è chi con spirito di sacrificio è riuscito a mettere da parte un gruzzoletto e ha deciso di fare il “grande passo”. Questo articolo si rivolge a tutti quelli che hanno sempre sognato una dimora propria e vogliono crearla a partire da zero. 

Non prenderemo in considerazione, pertanto, la tematica della ristrutturazione né quella degli appartamenti. Con i nostri consigli il tuo piano d’azione risulterà più chiaro e saprai seguire i lavori al meglio!

 

Costruire una casa: i 4 passi da seguire

 

Coppia di Architetti mentre progettano una casa da zeroCostruire una casa è davvero un’impresa stimolante, ma risulta complessa se non si da dove cominciare. Le nostre dritte ti aiuteranno a comprendere l’iter da seguire per edificare la tua soluzione indipendente, senza margine d’errore. Con la nostra guida completa sarai pronto a vivere l’avventura più emozionante della tua vita!

 

1. Scegliere il terreno

 

Il primo passo riguarda sicuramente la scelta del terreno in cui far nascere la casa in questione. Questo step è fondamentale perché, un terreno a rischio, potrebbe compromettere la stabilità futura, nonché la sopravvivenza dell’edificio stesso. Ovviamente, molto dipende dal fatto di possedere o meno un appezzamento. In caso contrario è necessario acquistarlo.

Un consiglio: se hai bisogno di comprare il lotto su cui far sorgere l’unità abitativa, oltre alle norme tecniche, considera bene la zona. Chiediti se davvero immagini la tua vita in quel luogo, come è l’esposizione alla luce naturale o il clima e soprattutto quale è il carattere dei tuoi futuri vicini. Porsi questi semplici interrogativi ti permetterà di non rimpiangere mai la scelta fatta.

Se invece hai già un terreno di proprietà, devi verificarne l’effettiva edificabilità. Per farlo c’è un percorso burocratico che chiunque è chiamato a seguire, per non incorrere nel blocco dei lavori.

 

2. Il progetto e il Piano Regolatore Generale

 

Quando il terreno è stato ritenuto idoneo, il prossimo passaggio è affidare a un tecnico abilitato la realizzazione del progetto, che dovrà rispettare le tue esigenze, compresa la sua idoneità dal punto di vista strutturale.

Il professionista sarà chiamato a studiare tutte le possibili soluzioni in un brief dettagliato, rifacendosi al Piano Regolatore Generale o di Regolamento Urbanistico di cui sono solitamente dotati i Comuni, oltre al Regolamento Edilizio Comunale.

Coppia che gioca a GengaUn buon progetto deve tenere conto di una serie di specifiche imprescindibili:

  • La zona che interesserà il lavoro, in conformità con il Piano Regolatore Generale;
  • L’indice consueto sulla fabbricabilità dell’area, comprensivo dei metri cubi edificabili per ogni metro quadrato di lotto;
  • Un rapporto sugli eventuali vincoli a cui è sottoposta una nuova costruzione, in particolare il vincolo idrogeologico, sismico e delle Belle Arti.
  • I pareri del Genio Civile, le fasce di rispetto stradale e cimiteriale e il parere igienico sanitario della ASL di zona;
  • Il Rapporto di copertura, ossia la percentuale del lotto che può essere ricoperta;
  • L’altezza massima raggiungibile dal fabbricato;
  • Il rispetto della distanza dai confini e dalla strada, come previsto dalla legge;
  • La relazione che attesta la compatibilità del progetto con le norme di contenimento dei consumi energetici.

 

3. Rilascio di concessione edilizia

 

 Il gradino successivo è la presentazione del progetto al Comune di competenza e a tutti gli enti preposti. Si tratta di una procedura lunga e macchinosa, che potrebbe richiedere molto tempo. Armati di tanta pazienza perché, solo dopo aver ottenuto il favore delle istituzioni, il progetto potrà avvalersi del rilascio della concessione edilizia.

La Commissione Edilizia può decidere di approvare la pratica senza condizioni, può richiedere il miglioramento di alcuni aspetti, oppure respingere il progetto esprimendo i motivi della sua opposizione.

Nel caso in cui il progetto supera il vaglio della Commissione, si passa alla fase di rilascio della concessione edilizia, la quale può essere gratuita, se interessa una zona agricola, oppure viene sottoposta agli Oneri di Urbanizzazione e al Costo di Costruzione.

A seguito di questa fondamentale documentazione, il proprietario è libero di iniziare i lavori, premurandosi di contattare una ditta di fiducia. L’impresa edile sarà chiamata, dunque, a  redigere un preventivo chiaro sui costi dell’intero progetto, oltre alle procedure tecniche con cui svolgerà il proprio compito.

 

4. Il Contratto di appalto

 

Quando si ingaggia un professionista o una ditta per eseguire i lavori, è bene regolamentare il contatto tramite un apposito accordo scritto tra le parti. In particolare, nel caso che stiamo esaminando oggi, il preventivo di cui parlavamo in precedenza va analizzato insieme ad un tecnico.

Dopo aver corretto eventuali imprecisioni e definito in modo chiaro gli obiettivi, si può stipulare il contratto di appalto, che avviene tra la ditta e il proprietario.

Il contratto deve presentare le seguenti voci: nominare il direttore dei lavori, stabilire il tempo di consegna dei lavori, comprendere eventuali penali in caso di ritardo, prevedere un elenco di costi, con relative misure di pagamento, in base allo stato di avanzamento dei lavori.

E’ buona norma fornire alla ditta un acconto prima dell’inizio dei lavori e suddividere il costo totale in pagamenti rateizzati, secondo ciò che entrambe le parti hanno concordato in fase di contratto. 

 

Cosa cambia tra casa in cemento e casa in legno?

 

Coppia di operai con cappellino protettivo e pettorine catarifrangentiPer poterti offrire una guida davvero completa, è bene sottolineare che esistono alcune differenze sostanziali, che variano in base alla tipologia di materiale scelto. 

Ad esempio: molti scelgono di costruire case in legno, perché sono più economiche rispetto alle case in cemento, ma risultano ugualmente confortevoli. Questa scelta, inoltre, è un inno alla bioedilizia, una tematica molto discussa negli ultimi anni. 

Bisogna dire, però, che nonostante il sistema di costruzione sia differente da quello in cemento, se la casa è fatta per durare nel tempo la legge prevede gli stessi permessi e autorizzazioni da richiedere.

Le case prefabbricate in legno, infatti, sono comunque destinate a soddisfare l’esigenza di poter vivere a lungo al loro interno, proprio come succede in una tradizionale abitazione in cemento. Per questo è necessario richiedere al Comune il Permesso di Costruire e predisporre l’apposito progetto. Questa tipologia abitativa, inoltre, è soggetta alle stesse autorizzazioni paesaggistiche.

Gli unici casi in cui è possibile realizzare una casa in legno senza il Permesso di Costruire è quando si parla di soluzioni temporanee, facilmente rimovibili. Il carattere di temporaneità è relativo sia le piccole dimensioni, come un capanno per gli attrezzi, che a un’eventuale presenza di ruote, per spostarla rapidamente. 

 

Quali sono i costi previsti per edificare da zero

 

In merito ai costi di realizzazione, la prima variabile da considerare è il possesso del terreno. Nel caso in cui tu ne sia già proprietario non avrai una esosa spesa in meno da considerare, abbattendo di molto i costi per costruire da zero. Come detto in precedenza, successivamente si passa all’ottenimento dei permessi dagli enti competenti, solitamente soggetti a costi relativi al contributo di costruzione. Da questi sono esenti gli agricoltori che hanno un piano aziendale.

Stiamo parlando degli oneri di urbanizzazione che vanno a sommarsi ai costi di costruzione. Per fare una stima, è possibile affermare che per una casa di 100 mq gli oneri di urbanizzazione variano tra i 1.200/1.500 euro, mentre quelli di costruzione tra i 5.000/6.000 euro. Nei costi di costruzione rientrano alcune macroaree che proviamo a semplificare:

  • Costo scavi e movimento terra per la costruzione di una casa: è il costo relativo agli scavi per le fondazioni dell’abitazione. Variano in base alle condizioni del terreno e alla zona, e potrebbero lievitare in caso di imprevisti in fase di esecuzione dei lavori. 
  • Costo di un impianto idraulico al metro quadro: riguarda lavori come le tracce nella muratura, la disposizione delle tubature, l’adduzione acqua calda e fredda, installazione delle tubature di scarico ecc. Il prezzo cambia molto in base alla ditta incaricata e al costo di manodopera richiesto dall’idraulico.
  • Costo di un impianto elettrico: è relativo agli impianti di fornitura elettrica. Di solito i prezzi sono da definirsi in base alla ditta e al tipo di punto luce: punto luce deviato, interrotto, invertito ecc. Da non sottovalutare anche il costo delle placche dell’interruttore: si può partire da 1 € fino ad arrivare a 40 € a pezzo. Bisogna, quindi, fare molta attenzione alle proprie scelte.
  • Costo per la coibentazione: fa riferimento all’isolamento termico di mura e tetto. E’ consigliabile non risparmiare su queste cose, per evitare di ritrovarsi muffa e umidità in casa. Da non sottovalutare anche l’ipotesi di un cappotto termico, che ovviamente fa salire il costo complessivo dei lavori.
  • Costo di un impianto di riscaldamento: tutto cambia in base alla tipologia di lavoro che vorresti realizzare. Un impianto completo costa circa 195 € a metro quadro. Tuttavia potresti scegliere soluzioni singole tra: impianto termico a battiscopa, impianto a soffitto, impianto a pavimento. Quest’ultimo risulta particolarmente conveniente sia in termini di costo, che di risparmio sulla bolletta.
  • Costo per l’allacciamento delle utenze: riguarda l’allaccio di luce, acqua e gas. I costi, ovviamente, possono variare e di solito comprendono anche la posa dei contatori e di tutti gli elementi che caratterizzano i vari allacci. In media si va da un costo di 1.500 € fino a 3.000/4000 €.
  • Costo dell’architetto: un altro fattore è rappresentato dalla parcella dell’architetto per la costruzione di una casa, che solitamente può riguardare due parametri: il costo del progetto esecutivo e il costo della direzione dei lavori. 
  • Costo della ditta: come anticipato in precedenza anche la ditta edile ha i suoi prezzi ben definiti

 

Agevolazioni per la costruzione della prima casa

 

Un’importante informazione che vogliamo fornirti riguarda le agevolazioni della normativa, previste per chi è alle prese con la costruzione della prima casa. Per ottenere questo sgravio fiscale è necessario munirsi della specifica documentazione, attestante che si tratti della prima abitazione. Bisognerà dimostrare, inoltre, di essere i proprietari del terreno su cui si andrà a costruire

Una volta dimostrato di essere in possesso dei requisiti richiesti si potrà ottenere una riduzione del 4% dell’aliquota IVA, relativamente ai beni finiti acquistati, quelle per l’esecuzione dei lavori ed eventualmente anche per le opere di ampliamento o completamente della casa.

Chi avesse richiesto un mutuo, invece, può usufruire di una detrazione sugli interessi passivi pari al 19% della spesa realizzata durante l’anno di imposta. A tal proposito è possibile richiedere lo specifico mutuo edilizio, ideale proprio per chi vuole realizzare la propria dimora dei sogni.