Richard Rogers è senza alcun dubbio una delle menti più creative e rivoluzionarie dell’architettura internazionale. L’unicità e la grandezza delle sue opere è stata universamente riconosciuta attraverso i più importanti riconoscimenti: Premio imperiale nel 2000, Leone d’Oro alla carriera nel 2006 e Premio Pritzker nel 2007.

 

Richard Rogers: la biografia

 

Richard Rogers

Richard Rogers, Architetto

Richard Rogers nacque a Firenze nel 1933, in una famiglia di emigrati che dall’Inghilterra si erano trasferiti in Italia. Aveva soltanto sei anni quando, allo scoppio della seconda guerra mondiale, i suoi genitori decisero di ritornare in Inghilterra.

Si appassionò sin da subito al campo dell’architettura, grazie all’influenza del cugino del padre Ernesto Nathan Rogers, noto architetto italiano. Decise così di iscriversi alla facoltà di architettura dell’Architectural Association, presso la quale conseguì la laurea nel 1959.

Soltanto cinque anni dopo, nel 1964, fondò insieme alla moglie Sue e ai coniugi Foster il team 4. Indimenticabile ed unico nella storia dell’architettura, il loro primo progetto, ossia la Reliance Control Factory a Seindon.

In seguito allo scioglimento del gruppo, Rogers incontrò il noto architetto italiano Renzo Piano, con il quale iniziò una profonda e duratura collaborazione a partire dal 1970. I due vinsero insieme il concorso per il centro Pompidou, l’opera più iconica nella storia museale contemporanea. Nel 1977, fondò il suo studio la Richard Rogers Partnership.

 

La filosofia di Richard Rogers

 

Richard Rogers

Richard Rogers, Architetto

Etica e visione sociale: questi i pilastri dell’architettura sostenibile di Richard Rogers. Da sempre attento ai bisogni e alle esigenze delle persone, utilizza sapientemente le tecniche con una flessibilità senza eguali. Il suo obiettivo? Umanizzare le istituzioni, creare forme abitative capaci di rimodularsi in altre identità.

Lascerò questa città non meno, ma più bella di come l’ho trovata era l’antico giuramento del cittadino ateniese ed è l’ambizione alla base del mio lavoro”.

Richard Rogers è tra i massimi esponenti della corrente architettonica hi-tech: l’amore per la tecnologia nasce dal concepire quest’ultima come la chiave di volta per l’evoluzione e il miglioramento sociale.

 

Le principali opere di Richard Rogers

 

L’amore per la tecnologia, l’impegno sociale e la volontà di migliorare il contesto nel quale opera sono i cardini delle opere di Richard Rogers. Vediamo insieme quelle principali.

 

1) Centro Georges Pompidou

 

Centro Georges Pompidou

Centro Georges Pompidou, Parigi

Insieme al Louvre, il Centro Georges Pompidou è il sito espositivo più importante di Parigi, divenuto nel corso degli anni un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti dell’arte contemporanea. Un universo espositivo che esprime la sua identità e la sua unicità su un palcoscenico di opere e cultura, di mostre ed arte. Quando venne commissionato dall’ex presidente della Repubblica francese, l’obiettivo dell’edificio era molto chiaro: creare un’istituzione nazionale che raccogliesse al suo interno tutte le formi d’arte.

I musei non dovevano più essere territorio d’élite, ma uno spazio aperto e condiviso rivolto a tutti, un’area educativa in cui le persone potevano apprendere nuovi linguaggi. E così fu. Il progetto vincitore del concorso, presentato da Piano, Rogers e Franchini, nasceva dall’idea che il museo era un luogo di attraversamento e di sosta, ricco di percorsi condivisi integrati alla realtà quotidiana. E questa apertura venne espressa attraverso la flessibilità dell’architettura dello stesso museo.

 

2) Edificio Lloyd’s

 

La sede della Lloyd’s Insurance di Londra venne realizzata tra il il 1978 e il 1986. E’ considerato uno degli edifici che ha totalmente rivoluzionato la storia architettonica del XX Secolo. Sorge nel mezzo della City di Londra, cuore economico dell’Inghilterra. Dopo una lunga selezione, l’incarico venne affidato a Richard Rogers che l’ha costruito, studiato, ideato per rispettare un unico, grande principio: l’edificio doveva essere altamente flessibile e versatile, capace di adattarsi a diverse misure e identità in tempi differenti. L’edificio si innalza fino a 12 piani, ed è perfettamente integrato con ciò che lo circonda, grazie all’amore e al rispetto per il contesto urbano.

 

3) Terminal T4 – Aeroporto di Barajas, Madrid

 

Terminal T4 - Aeroporto di Barajas

Terminal T4 – Aeroporto di Barajas, Madrid

Il Terminal T4 dell’Aeroporto Internazionale di Madrid viene inaugurato nel dicembre del 2004. Si caratterizza per la sua forte identità artistica e la linea architettonica utilizzata nel costruirlo. Il simbolo dell’edificio è la forma sinuosa della copertura: poggia su colonne inclinate, realizzate in acciaio, con una base di cemento armato (non coperto né nascosto ma visibile).


Una serie di onde che esplodono in una marea che investe tutte le parti dell’edificio
. Internamente, le onde vengono rivestite in bambù per donare intimità, calore e avvolgenza a chi v’entra, accompagnandoli fino alla loro partenza verso un nuovo viaggio.

Un gioco sottile di trasparenze e leggerezza, che crea connessione tra esterno e interno, grazie al sapiente utilizzo della luce naturale, garantendo al tempo stesso un maggior risparmio energetico. Sempre in ottica della sostenibilità, Rogers ha ideato:

  • un sistema di raccolta dell’acqua piovana, che viene utilizzata per irrigare il verde che circonda l’edificio; 
  • la copertura del parcheggio ospita un manto erboso che richiede poca manutenzione.

 

4) Three World Trade Center

 

Per l’importanza e l’unicità di tale opera, divenuta simbolo di una nuova ideologia, redigeremo un vero e proprio approfondimento nel prossimo articolo, alla scoperta di un’arte che ha rivoluzionato per sempre la scena architettonica internazionale.